Tra storia e leggenda: i segreti più spaventosi di Siena

Tra storia e leggenda: i segreti più spaventosi di Siena

Tra storia e leggenda: i segreti più spaventosi di Siena

Creature spaventose e storie da brividi: ecco i segreti di Siena che nessuno ti ha mai raccontato. 

Se hai deciso di visitare Siena, o se stai cercando qui la tua prossima casa, ti sarai sicuramente già informato sulle bellezze storiche e artistiche che caratterizzano la nostra bellissima città. 

Forse però non conosci ancora tutti i segreti di Siena: alcuni li abbiamo già raccontati, altri invece, quelli più spaventosi, abbiamo deciso di racchiuderli in questo articolo. 

Sei pronto a scoprirli?

I segreti di Siena: il fiume fantasma e le creature sotterranee

Charles Dickens, nei suoi appunti di viaggio raccolti nel libro “Pictures from Italy”, scrisse che “Siena era una Venezia senz’acqua”. Questo perché, come tutti sanno, a Siena non vi è alcun fiume. 

Eppure, in tempi antichi, si credeva ci fosse la Diana, un fiume sotterraneo che non fu mai trovato. Una convinzione così profonda che vennero scavati decine di pozzi e consultati numerosi astrologi, ma non venne mai trovata alcuna traccia di acqua.  

Molti però non sanno che sotto le lastre di pietra serena che costituiscono la pavimentazione della città si sviluppa un complesso sistema di acquedotti sotterranei, chiamati bottini, costruiti tra il XIII e il XV secolo.

Ben venticinque chilometri di gallerie, un affascinante reticolo di percorsi sottoterra tutt’oggi praticabili, che nel Medioevo servivano per portare l’acqua alle fonti pubbliche. 

Ma non si tratta solo di un semplice acquedotto. 

La leggenda narra che i guerchi, gli operai incaricati di scavare i tunnel a lume di candela, scappassero alla luce del giorno perché spaventati da alcune strane creature che uscivano all’improvviso dalle viscere della terra. 

Questi esseri, che si diceva abitassero proprio nei bottini, erano gli Omiccioli, folletti buoni e danzerini, e i Fuggisole, esseri dispettosi che lanciavano lampi accecanti prima di scomparire nuovamente nell’oscurità. 

Il quadrato magico

Un’altra curiosità riguarda invece il Duomo di Siena, capolavoro ricco di enigmi, emblemi e messaggi filosofici. 

Cercando con pazienza tra le pietre della parete esterna sinistra del Duomo, di fronte al palazzo arcivescovile, è possibile trovare una pietra molto particolare: il palindromo del Sator, detto anche il quadrato magico. 

Si tratta di una pietra di forma quadrangolare su cui sono incise 5 parole, una sotto l’altra. Ognuna è composta da 5 lettere e può essere letta da sinistra a destra e viceversa. Ma anche dall'alto in basso e in direzione opposta. 

Le parole sono: Sator, Arepo, Tenet, Opera, Rotas. Mentre la parola nella terza riga, Tenet, rimane immutata anche al rovescio, scrivendo le cinque parole una di seguito all'altra, la frase rimane la stessa, anche se letta al contrario. 

La spinta del diavolo

Vicino al Duomo si trova anche la ripida scalinata in cui, secondo una bizzarra leggenda, il diavolo spinse Santa Caterina da Siena. Il punto esatto della caduta è segnato con una croce situata su una mattonella della scalinata che conduce fino al portone del cosiddetto Duomo Nuovo, a lato del battistero. 

Si racconta che la caduta fu piuttosto violenta, visto che la religiosa perse gli incisivi a causa di questo incidente. 

Segreti e misteri a parte, Siena è una delle città più belle della Toscana e di tutto il nostro Paese, un luogo ricco di storia, di tradizioni e anche di curiose leggende. 

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